Riconnessione alla terra

Ti sostiene fin dai primi passi e ti accompagna in ogni momento.

Ovunque tu vada è sempre con te, a sostenere il tuo cammino.

Anche quando sei cadut@, è dalla terra che ti sei rialzat@ e ti sei rimess@ in viaggio.

Ma quanto senti di essere in contatto con questo elemento? Quanto conosci la terra che ti sostiene? Sai descriverne il colore o l’odore, il suono che fa? Quando è l’ultima volta che l’hai toccata o hai camminato a piedi nudi su di essa?

Le nostre vite, per quanto siano ormai apparentemente lontane, dipendono totalmente e profondamente dalla natura, dai suoi elementi, dalle sue risorse, dalla sua energia. Ci siamo però abituati a vedere tutto questo con distacco, oppure nemmeno ci pensiamo perchè per noi, che viviamo nella parte più fortunata del pianeta, è tutto dovuto o lo diamo per scontato.

Qualche mattina fa ho dedicato la mia pratica di meditazione alla TERRA da cui poi è nato questo esercizio di consapevolezza che spero possa aiutare anche te a riconnetterti a questo elemento:

  • vai in un bosco oppure in un prato o in giardino oppure se non puoi, esercitati con il vaso di una pianta che hai a casa. Dedica per ogni step il tempo che senti necessario, portando la totale attenzione in ciò che stai facendo e cercando di rimanere il più possibile presente durante tutta la pratica: quando ti accorgi che la mente è altrove, fai un respiro profondo e torna gentilmente al qui ed ora e continua l’esperienza.

 

  • Abbassati e osserva la terra da vicino per qualche minuto come se fosse la prima volta che la scopri: che cosa riesci a vedere? Quali sono i suoi colori? È granulosa? Piena di foglie o legnetti? Forse c’è qualche insetto? Sii curios@ e nota più dettagli e particolari possibili.

 

  • Adesso prova a toccarla. Puoi appoggiare le mani per terra, prelevarla un po’ e giocarci con le dita o affondarle nel terreno: quale è la sua consistenza? È dura o morbida? Umida o asciutta? È calda o fredda?

 

  • Rimani sempre presente al momento, senza giudicare l’esperienza o le sensazioni, positive o negative che siano, per tutta la pratica. Ogni volta che sopraggiunge un pensiero, senza critica e con gentilezza, lascialo andare e riporta l’attenzione a ciò stai sperimentando.

 

  • Prendi ora un po’ di terreno, portatelo all’orecchio e prova a stringerlo e a muoverlo tra le dita: fa del rumore oppure no? Scricchiola? Semplicemente prendine consapevolezza.

 

  • Avvicina quindi la mano con un po’ di terra al viso e fai delle inspirazioni profonde con la bocca quasi come se volessi scoprirne il gusto (non devi mangiarla o leccarla, tranquill@!!!)

 

  • Chiudi gli occhi adesso e annusati le mani: per qualche istante: qual è il suo odore? Che fragranze riconosci? Prenditi il tuo tempo per fare esperienza di questo elemento anche con l’olfatto.

 

  • Poi, quando sei pront@, alzati con consapevolezza e attenzione ad ogni tuo movimento. Prova adesso a relazionarti con la terra, a riscoprirla, se puoi, camminando scalz@ qualche metro con la stessa curiosità ed entusiasmo di un bambino che sta iniziando a farlo. Senti i tuoi piedi che fanno esperienza di queste nuove quante antiche sensazioni. Sii presente in essi per tutto il tempo necessario e concentrati su tutto ciò che senti, senza giudizio e con mente aperta.

 

  • Infine, siediti per terra con la schiena ben eretta e senti il tuo corpo che è ben sostenuto. Prova a percepire la consistenza del terreno anche con queste parti a contatto con esso. Adesso, con gli occhi chiusi, e la consapevolezza della terra, annusati ancora le mani e lascia che la mente vaghi tra i ricordi grazie a questo odore. Ascolta il tuo respiro nelle narici e connettiti ad esso, facendolo a poco a poco sempre più lento e profondo. Respira rievocando gli odori e le immagini che questo elemento ti riporta alla mente, senza giudizio e con accoglienza. Vivi con tutto te stess@ questo momento per il tempo necessario a risentirti conness@ alla terra e a radicarti saldamente.

 

Ci siamo evoluti stando profondamente a contatto con la terra e prendersi il tempo ogni tanto per ricordarlo e per risentire la connessione con la sua carica elettrica ci permette di “tornare a casa”, in sintonia con noi stessi e con la natura.

 

 

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