Vuoi cambiare ma ti senti bloccata? Il subconscio è la chiave che stai cercando

Anna aveva sempre avuto un rapporto conflittuale con il cambiamento.
Da un lato, sentiva il desiderio ardente di trasformarsi, di riprendere in mano la sua vita che non la sentiva allineata, di smettere di sentirsi bloccata nella stessa realtà anno dopo anno, aumentando il suo senso di insoddisfazione e frustrazione. Dall’altro, ogni volta che provava a fare qualcosa di nuovo—iniziare un progetto, stabilire un nuovo confine nelle sue relazioni, prendersi più spazio per sé—qualcosa dentro di lei la riportava sempre al punto di partenza.
“Non sono abbastanza determinata… Solo che il cambiamento mi fa paura.” “Forse non sono ancora pronta.” “Ho bisogno di trovare la giusta strategia.”
Pensava che il problema fosse la sua mancanza di volontà e disciplina. Ma più provava a impegnarsi, più si scontrava con una sensazione di pesantezza e stanchezza che la bloccava facendola cadere nello sconforto.
Una parte di lei voleva davvero cambiare, ma c’era qualcosa che non glielo permetteva. Tutta questa “lotta” interiore ha un peso enorme in termini energetici.
E così, senza accorgersene, si ritrovava incastrata sempre nello stesso circolo vizioso: entusiasmo → tentativo → resistenza → frustrazione → rinuncia.
Ti riconosci in questa dinamica?
Immagino che tutte lo abbiamo vissuto, almeno una volta nella vita. E se anche tu sei del club, stai tranquilla che il problema non sei tu. Non è la tua scarsa determinazione o la tua pigrizia. Il problema è che stai cercando di cambiare agendo sulla superficie della tua mente, mentre il vero cambiamento avviene più in profondità.
Il mito della forza di volontà: perché non basta per trasformarti
Se il tuo mantra è o è stato fino ad oggi “volere è potere”, fatti un gesto d’amore e cancellalo. Dimenticalo, rifiutalo, liberatene: CIAONEEE!!!
Non puoi far leva sulla forza di volontà per cambiare perché è limitata nel tempo e si esaurisce rapidamente. La usi ogni giorno su più fronti: lavoro, famiglia, relazioni, decisioni. E quando arrivi a te, ne rimane ben poca.
Questa narrazione della forza di volontà come strumento di cambiamento fa parte del modello della società in cui viviamo che ci spinge a credere che sia la chiave di tutto:
- Se vuoi dimagrire, devi semplicemente “mangiare meno e fare più esercizio” (come se non esistessero altri corpi che hanno dei bisogni e spesso sono proprio loro che non ci fanno raggiungere l’obiettivo).
- Se vuoi cambiare vita, “devi solo volerlo davvero” (come se non ci fossero dinamiche profonde da scardinare per poter volare verso i tuoi sogni).
- Se vuoi stare bene, “ti basta pensare positivo” (come se bastasse ripetersi delle belle frasi per guarire, e non ci fossero ferite da accogliere, emozioni da attraversare, traumi da ascoltare con rispetto).
La forza di volontà è uno strumento sovrastimato e fondamentalmente limitato.
Ma se fosse davvero tutto così semplice, allora perché così tante persone non riescono a cambiare, pur desiderandolo profondamente?
La risposta è: perché per cambiare davvero serve andare a lavorare nella mente subconscia.
È lì la chiave di tutto.
Cos’è il subconscio e perché è la chiave del cambiamento
Se immagini la tua mente come un iceberg, la parte emersa—la tua mente conscia, quella che pensa e che è convinta di controllare la tua vita—rappresenta solo il 5% delle tue azioni quotidiane.
Sotto la superficie si nasconde il restante 95%: il tuo subconscio.
Questa parte profonda non ragiona come la mente cosciente, non lavora con la logica e non analizza. Funziona attraverso schemi appresi, immagini, simboli, emozioni, memorie e programmazioni radicate, spesso introiettate prima ancora che tu potessi pensare razionalmente.
Il subconscio ha un unico compito: mantenerti viva e al sicuro. E per lui “sicuro” significa “familiare”, conosciuto.
Ecco perché puoi desiderare razionalmente il cambiamento e sabotarlo emotivamente: la mente conscia vuole evolversi, ma il subconscio lo percepisce come una minaccia.
Quando provi a cambiare senza lavorare su questa parte della mente, è come cercare di navigare controcorrente: anche se remi con tutta la tua forza, l’acqua ti trascina nella direzione opposta.
Le resistenze invisibili del subconscio
Se hai mai sentito quella strana esitazione interiore quando stavi per fare qualcosa di nuovo, o ti sei sentita improvvisamente stanca prima di iniziare un progetto importante, stavi probabilmente sperimentando delle resistenze del subconscio. Alcune tra le più comuni sono:
1. Rifiutare la perdita
Il cambiamento implica sempre una perdita: lasci andare una parte di te che ti è servita fino ad oggi. Anche se razionalmente lo desideri, il subconscio resiste perché lo percepisce come pericoloso.
Quando lavoravo come nutrizionista era evidente questa dinamica soprattutto nelle persone che dovevano perdere molti kg: serviva, prima ancora di educare a mangiare bene, di integrare a livello subconscio la convinzione che era sicuro ed appropriato dimagrire, definendo insieme alla persona l’immagine di chi sarebbe diventata ed energizzarla di volta in volta per mantenere alto l’entusiasmo e la fiducia.
2. Ingabbiarsi in un’identità
Frasi come “Io sono fatta così” o “Non sono il tipo che…” sono vere e proprie “convinzioni-gabbie”. Il subconscio si allinea a ciò che dici di essere, anche se ti limita.
Crede a ciò che ti racconti. Ecco perché bisogna stare davvero attenti alla nostra narrazione: la parola crea (e non è fuffa new age). Una volta che hai integrato un’identità (“sono timida”, “non sono brava con i numeri”), questa lavorerà instancabilmente per mantenerti allineata a quell’immagine – anche a costo della tua felicità.
E non dico che sia sbagliato identificarsi, tutte noi in qualche modo abbiamo delle etichette che ci definiscono; quando però certe definizioni diventano limitanti e ci allontano dai nostri obiettivi è necessario riscrivere la nostra identità.
3. La memoria del corpo
Il subconscio vive anche nel corpo. Ogni emozione e vissuto lascia una traccia energetica. Se il corpo resta ancorato a vecchi schemi, anche la mente faticherà a cambiare.
Ogni emozione, ogni esperienza, lascia una traccia energetica che si riflette nella tua fisiologia. La postura, il respiro, la tensione muscolare – sono tutti registri della tua storia personale e delle tue credenze profonde.
Ecco perché anche quando razionalmente comprendi la necessità di cambiare, il tuo corpo può rimanere ancorato ai vecchi schemi, creando quella sensazione di “pesantezza” che sembra inspiegabile. Il nostro fisico ricorda e conserva ogni cosa che la mente razionale si illude di poter controllare e di aver trasformato.
Come riprogrammare il subconscio.
Se il subconscio è il vero architetto della tua realtà, allora è lì che bisogna agire per costruirne una nuova.
La buona notizia? Esistono davvero tante tecniche efficaci, dolci e profonde per farlo. Tecniche che parlano il linguaggio del corpo, delle emozioni, dell’energia. Che accompagnano la trasformazione, creando uno spazio sicuro in cui la mente subconscia può finalmente lasciar andare le vecchie programmazioni e integrarne di nuove, più funzionali, più vere.
Di seguito ti descrivo quelle che ho incontrato nel mio cammino evolutivo e che ho fatto poi diventare preziosi alleati anche nel mio lavoro di coach ed ecologa per l’anima ma il mio invito è di ricercare la tecnica e il professionista più allineato a te:
PSYCH-K®: Lavora a livello subconscio per trasformare convinzioni limitanti e installare nuove credenze. Utilizza l’integrazione emisferica e semplici bilanciamenti corporei. Profondo, veloce, trasformativo. Ne avevo parlato più approfonditamente qua.
EFT (Emotional Freedom Techniques): Conosciuto anche come “agopuntura senza aghi”, EFT combina il tapping di punti energetici (meridiani) con la parola. Questo dialogo corpo-mente libera dai blocchi energetici associati a traumi, emozioni disarmoniche e credenze limitanti, ripristina sicurezza nel sistema nervoso. Può essere utilizzata anche in autonomia (ti consiglio questa lettura per saperne di più).
Theta Healing®: È una tecnica di meditazione e una filosofia spirituale in cui mi sono formata solo recentemente. Utilizza uno stato cerebrale profondo (Theta) per connettersi al subconscio, identificare blocchi inconsci e riprogrammarli attraverso comandi specifici.
Mindfulness: È la prima pratica che ho scoperto quando ho attraversato la mia crisi e fa parte di me da quasi 10 anni. La presenza consapevole è per me il primo step fondamentale, la chiave per osservare in autonomia i meccanismi interiori senza giudizio. Con la pratica della mindfulness ritrovi centratura e impari a osservarti e conoscerti in modo profondo, a creare uno spazio tra stimolo e risposta, rendendo visibili gli automatismi interiori e scegliendo, finalmente, una nuova direzione.
Immagini simboliche e collage intuitivi: Il subconscio non parla per logica, ma per immagini, simboli e archetipi. Per questo lavorare con le immagini, attraverso collage intuitivi o carte oracolo ed evolutive, è uno strumento potentissimo per dialogare con le parti profonde di te, esplorare il tuo paesaggio interiore e lasciar emergere ciò che è pronto a trasformarsi.
Scrittura intuitiva: Scrivere senza censura ti permette di dialogare con la tua parte più profonda. È una forma di esplorazione del subconscio potente e trasformativa perchè bypassa la mente razionale e ti permette di entrare in contatto con intuizioni profonde e verità che già vivono in te, in attesa di essere riconosciute
Visualizzazione creativa: Immergersi in scenari interiori con i sensi e le emozioni. Quando è guidata con intenzione e sentimento, questa tecnica può riprogrammare il subconscio, aiutandoti a sostituire vecchi schemi con nuove possibilità.
Vuoi riscrivere la tua narrazione interiore?
Il vero cambiamento non avviene in un giorno ma si costruisce con la costanza, soprattutto con presenza, ascolto, gentilezza e gli strumenti giusti. Se senti che dentro di te è arrivato il tempo per attivare questa trasformazione per fiorire e vuoi la mia guida al tuo fianco, puoi fare il primo passo con LUMOS, lo spazio che ho creato apposta per questo.
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